È un Paese che non esiste più. Invaso dalla Cina nel 1950, il Tibet è stato da allora cancellato dalla carta geografica. Ma i tibetani non sono scomparsi. Dal loro esilio in India, il Dalai Lama e il suo governo continuano a mantenere viva la speranza idi un ritorno e di riconquistare l'indipendenza, un sogno sostenuto dalla diaspora e dai tanti rifugiati sparsi nel mondo.
Ma il presidente cinese Xi Jinping non ha alcuna intenzione di restituire la libertà a questa popolazione di 6,5 milioni di persone. Da fedele seguace dell'opera espansionistica di Mao e dei suoi sogni di ritrovata grandezza, sa fin troppo bene cosa la Cina avrebbe guadagnato da questa brutale annessione: il controllo dei giacimenti minerari e delle più grandi riserve di acqua dolce del continente, nonché un nuovo equilibrio di potere con il vicino indiano, impedendogli di controllare la regione e di superarla sulla scena geopolitica. Più di settant'anni dopo, i due giganti continuano a litigare per i confini condivisi, mentre i tibetani subiscono un genocidio culturale e un etnocidio di massa.
Mentre si pone la questione cruciale della futura successione del Dalai Lama, ripercorriamo la tormentata storia del “Paese delle nevi”, che vive sotto la dominazione cinese e che rimane un'importante questione geopolitica. Questo prezioso documentario restituisce la voce di un popolo che la Cina da anni sta cercando di mettere a tacere.
È troppo tardi per cambiare il corso della storia? Cosa può ancora fare la comunità internazionale? Ora che il Dalai Lama Tenzin Gyatso ha 88 anni, la questione della sua successione appare cruciale non solo per il futuro dei tibetani, ma anche per l'equilibrio geopolitico del mondo. L'India, gli Stati Uniti e l'Europa sono tutti sostenitori della causa tibetana, ma le tensioni con la Cina, che è determinata a nominare il suo successore, fanno temere che il dibattito si radicalizzi. Con il confine con l'India ormai impenetrabile come quello tra le due Coree, nessuno sa davvero cosa stia accadendo dall'altra parte dell'Himalaya. Con testimonianze di tibetologi, sinologi, giornalisti, attivisti - senza dimenticare un calciatore della nazionale tibetana! -
Questo film ripercorre la storia del processo di sinizzazione forzata e cerca di individuarne le prospettive future. Molti Paesi hanno accettato la sovranità della Cina sul Tibet, il che non è di buon auspicio per il Dalai Lama e il suo popolo.
Documentario di Aurine Cremieu e François Reinhardt (Francia, 2023, 1h25mn)
Produzione: Un film à la patte
Produttore: Agnès Trintzius