Grandi film che hanno cambiato la prospettiva su abitudini consolidate e sono stati già protagonisti di tante edizioni del Festival (dalla vita degli insetti di Microcosmos, alle api di More than Honey, fino alle trasformazioni ambientali di Le vent tourne): Piazza Grande ha spesso premiato proprio loro, consacrandoli a un successivo successo di pubblico mondiale.
Ricordiamo l'anno scorso in Piazza Grande il magnifico docu-film LYNX (Lince) del regista Laurent Geslin, che ci propone di seguire una lince nel Massiccio del Giura, attraverso magnifiche e poetiche immagini.
Locarno Green Project, desidera sensibilizzare alle pratiche verdi tramite il cinema e le sue narrazioni. Tra le prime iniziative, il Pardo Verde WWF, lanciato insieme alla più grande organizzazione ambientale nel mondo, assegnato all’opera in concorso al Festival che meglio riflette una tematica ecologica, offrendo al pubblico interpretazioni nuove e stimolanti, che ispirano il cambiamento, e il Green Film Fund, un fondo per sostenere i film che affrontano questioni ambientali e raccontano di pratiche lungimiranti.
Un ponte che ha unito e unisce Locarno alle cinematografie emergenti, piccole in termini di mezzi ed economia, ma ricche in termini di racconti e talenti, in collaborazione con Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC), l’agenzia del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). In 20 edizioni Open Doors ha raggiunto più di 70 Paesi, dalla A di Afghanistan alla Z di Zambia.
Ci piace ricordare il film presentato nel 2016 dal paese più felice del mondo, il Bouthan, "Hema Hema:Sing me a song while I wait" di Khyentze Norbu, già assistente di Bertolucci sul set del Piccolo Buddha (1993) e conosciuto mondialmente per quel piccolo gioiello di film “la coppa” (1999)